Arte - Chiese e Pievi

Una serie di suggerimenti di percorsi e luoghi di interesse artistico alla scoperta del nostro territorio.

Abbazia di Sant'Alberto di Butrio

Prima del 1035 il Venerabile Alberto, nobile pavese di ricca famiglia scelse questo luogo impervio come rifugio di solitudine e meditazione. Dopo la sua morte, l'originale nucleo monastico divenne un'Abbazia ricca e potente, soppressa nel 1810. Dal 1920 vi risiedono gli Eremiti della Divina Provvidenza, fondati da Don Orione. Il complesso abbaziale è dominato da una torre di guardia che sovrasta la Chiesa primitiva e le altre due, costruite in tempi diversi e comunicanti fra loro. Nella Chiesa omonima sono conservate le reliquie di Sant'Alberto all'interno della sua statua di cera. La costruzione dell'eremo venne iniziata dallo stesso sant'Alberto, forse del casato dei Malaspina, che nel 1030 andò ad abitare in solitudine nella vicina valletta del Borrione, ove tuttora vi è una piccola cappelletta a lui dedicata.Avendo guarito miracolosamente un figlioletto muto del marchese di Casasco (Malaspina), questi in segno di riconoscenza gli edificò una chiesa romanica dedicata alla Madonna in cui sant'Alberto ed i suoi seguaci eremiti potessero celebrare l'Ufficio divino. Costituitisi in comunità, gli eremiti edificarono il monastero di cui rimane attualmente un'ala: il cosiddetto chiostrino ed il pozzo. Il complesso del fabbricato dell'eremo si compone della chiesa parrocchiale di Santa Maria, che è quella originaria edificata da sant’Alberto, e di tre oratori adiacenti e comunicanti: quello di sant'Antonio di forma trapezoidale, situato appena dentro la porta d'ingresso, che appare tutto affrescato; segue la cappella del SS.mo che si identifica come navata di sinistra per chi guarda l'altare, e infine la chiesa di Sant'Alberto sulla destra sempre per chi guarda l'altare.

http://www.eremosantalbertodibutrio.it/

Pieve di San Zaccaria

Costruita probabilmente nella prima metà del XII secolo dai maestri comacini, la prima testimonianza storica contenente informazioni di carattere descrittivo sulla pieve di San Zaccaria risale al 1561. Da questa, come Capo-Pieve, dipesero fino al 1700 le parrocchie di Sant'Eusebio, Montesegale, Sanguignano, San Giovanni di Piumesana, Groppo, Susella e Godiasco. Nel 1820 fu ridotta a semplice parrocchia. La maggior parte dell'edificio fu in seguito sconsacrata ed utilizzata per scopi agricoli. San Zaccaria è una chiesa orientata, con tre navate scandite da pilastri di varia sezione. In questo corpo s'innestano due absidi, una minore al termine della navata settentrionale ed una maggiore a conclusione della navata centrale. L'arcata trionfale è moderna. All'interno il coro è coperto da una volta a botte. Una parte della navata meridionale è stata ricostruita nel XX secolo, dopo l'abbattimento della casa parrocchiale, ed è coperta da un tetto. Qui una scala con gradini in pietra consente di scendere ad un locale sottostante, con volte in pietra piuttosto irregolari. Probabilmente si trattava della cantina della casa parrocchiale, databile alla fine del XVI secolo. La facciata e la controfacciata sono caratterizzate da una muratura listata che alterna fasce in arenaria e in laterizi, mentre tutto il resto è in pietra. Lesene verticali e cordoni in arenaria dividono la facciata in cinque scomparti; a partire dall'alto si possono osservare due oculi con profili in arenaria fortemente strombati, una bifora inclusa in un rincasso quadrangolare e poggiante su una coppia di pilastrini, ed il portale; la sommità della facciata è andata distrutta. La lunetta è oggi priva di decorazione, ma sembra che intorno al 1900 il pittore vogherese Edoardo Cerutti vi dipinse a finto mosaico una scena della vita di San Zaccaria. Dopo essere rimasta per molto tempo con un profilo a capanna, la facciata è stata trasformata secondo un prospetto a salienti, probabilmente sulla base di tracce riscontrate nella muratura.